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McCLINTOCK_ArcoDiTraiano_QUARTA

L’arco di Traiano. Un libro di pietra

19,00 

Autore: Aglaia McClintock
Editore: Mauvais Livres
Anno Edizione: 2024
In commercio dal: Ottobre 2024
Illustrazioni: Gaetano Cantone
Pagine: 110p.
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SKU: ML011 Categoria:

Descrizione

Descrizione

Uno dei monumenti più belli dell’arte romana, l’Arco di Traiano, non si trova a Roma bensì a Benevento, importante snodo carovaniero della Via Appia, la strada che portava a Brindisi e apriva Roma all’Oriente. Per bizzarria della storia o forse per calcolo non possediamo né una biografia né uno scritto di Traiano, ma solo encomi così eccessivi da apparire fuorvianti.

In queste pagine si propone la lettura dei pannelli decorativi dell’Arco quasi come fossero un libro di pietra, che custodisce la cifra stessa che l’imperatore volle dare al suo regno. Il racconto inizia con l’investitura di Traiano affiancato nel suo viaggio da tre grandi “eroi” del passato, gli unici ad essersi spinti in Oriente vittoriosamente prima di lui: Ercole, Dioniso e Alessandro Magno. Quest’ultimo, la cui figura intera è qui individuata per la prima volta, consente di comprendere il modello di sovranità cui Traiano si ispirava. L’Arco è una biografia di Traiano e allo stesso tempo l’elogio del buon governo.

 

 

Bio autrice

Aglaia McClintock, giurista e storica, insegna Istituzioni e Storia del Diritto Romano nell’Università del Sannio dove è Garante degli Studenti. Fa parte del Direttivo del Centro di Antropologia del Mondo Antico ed è Life Member di Clare Hall, Cambridge University. È consulente scientifico dell’Accademia di Santa Sofia di Benevento.

Della sua produzione si ricordano le monografie Servi della pena. Condannati a morte nella Roma Imperiale (Napoli, ESI 2010), Contributi allo studio della follia in diritto romano I (Napoli, Jovene, 2020), La ricchezza femminile e la lex Voconia (Napoli, Jovene, 2022) e per Il Mulino la cura di Giuristi nati. Diritto romano e antropologia (2016) e Storia Mitica del Diritto Romano (2020). La sua prima monografia Servi della pena ha ricevuto il Premio Speciale «Furio Diaz» della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno.